Progetto Educativo Atletico S.Elena

 

Il Progetto Educativo vuole essere l’Orizzonte valoriale e metodologico secondo cui TUTTI i partecipanti dell’Atletico S.Elena intendono agire, ciascuno nel proprio ruolo: Consiglio Direttivo, Atleti, Allenatori, Dirigenti, Famiglie.

Il progetto prende spunto dal mandato di Papa Francesco durante l’ultima Giornata Mondiale della Gioventù. (Lisbona – Agosto 2023)

  1. Alzatevi e Camminate
  2. Non abbiate paura
  3. Siate Felici

Alzatevi e camminate

Ogni componente facente parte dell’Atletico S.Elena va incoraggiato ad “Andare Avanti”, a “Camminare” e rialzarsi quando cade, cioè quando si scoraggia di fronte ad un traguardo non raggiunto, ad una fatica che sembra insormontabile, ad una aspettativa mancata, alle difficoltà relazionali. Non sempre i tempi per raggiungere i vari obiettivi sono quelli desiderati, generando frustrazione. Tutte queste sono prove importanti da “evitare di evitare” diventando così occasioni per tutti per crescere, camminare, maturare.

“La vita è un dono meraviglioso e gratuito…… ma tutto va guadagnato attraverso l’allenamento…..” (Papa Francesco)

Non Abbiate Paura

Ciascuna persona è un valore essenziale per come è. Nella vita di tutti i giorni, così come nella realtà sportiva, questo concetto è difficile da vivere e da garantire: molte volte l’insicurezza personale e l’eccessivo timore del giudizio degli altri hanno una ricaduta negativa non solo sulla parte prestazionale ma anche sul piano relazionale nelle aspettative reciproche. Il dialogo da ricercare sempre, la fiducia nell’altro, l’accoglienza, la consapevolezza del limite, il dare opportunità sono elementi fondamentali da ricercare affinché ciascuno possa essere nelle relazioni significative con gli altri, se stesso, senza paura.

“Dio mi ama così come sono, in modo incondizionato”. (Papa Francesco)

Siate Felici

L’evoluzione storica dello sport ci insegna come nel tempo esso si sia evoluto da essere motivo di prevaricazione e annientamento dell’avversario (per esempio i gladiatori romani) ad attività ludica e di pace (per esempio le olimpiadi con la fiamma olimpica come simbolo di pace). All’interno della nostra realtà sportiva bisogna puntare a ricordarci e a ricordare il valore fondamentale del gioco e del divertimento mettendolo in pratica in ogni fase dell’attività sportiva e circostanza possibile affinché l’avversario sia visto come un compagno necessario al compimento del gioco stesso. Si impara così, di conseguenza, a stare nella relazione anche con chi è diverso accettando la divergenza ed evitando quegli atti aggressivi che alle volte ne conseguono.

“La pace è l’arte della convivenza con la diversità, che non è più solo minaccia da cui difendersi o paura da eliminare ma è mettersi a sedere alla stessa tavola tra persone diverse”. (Don Tonino Bello)

 

Bibliografia:  
1) CORAGGIO e AVANTI. Don Alessio Albertini. Ed. in dialogo
2) Riflessioni Papa Franceso alla GMG di Lisbona

 settembre 2023